I giudici si riuniscono oggi, tra domani e dopodomani l’esito: a rischio anche la seconda gara
Entourage e appassionati della Coppa America col fiato sospeso per gli eventi extra-regate che stanno condizionando il corso della Louis Vuitton Cup, la selezione degli sfidanti.
Oggi alle 18 ore italiane dovrebbe iniziare la riunione dei cinque componenti della Giuria Internazionale chiamati a pronunciarsi sui ricorsi presentati contro le nuove regole di gara dai due team Luna Rossa e Team New Zealand. Il verdetto, secondo alcune ipotesi, potrebbe esserci – tenuto conto del gioco dei fusi orari – per domani o dopodomani. Il che graverebbe sulle altre prove a calendario: quella di domani Team New Zealand vs Artemis e quella di giovedì Luna Rossa vs Artemis.
Ieri, intanto, si è tenuta la prima regata della storia trentennale della Louis Vuitton Cup con una solo barca. Che per il match race, il duello uno contro uno, è come una bestemmia. I kiwi hanno dato spettacolo, correndo sull’acqua – con un vento tra i 14 e i 19 nodi, mare piatto – a una media incredibile e con punte di velocità supersoniche per la vela: hanno coperto le 16 miglia del percorso in 46’ 27” con un picco di 42,8 nodi. Significa che ogni secondo percorrevano i 22 metri di lunghezza della barca, che ha poi tenuto una media di 20,7 nodi. Nemmeno i due maxi multiscafi linea di 90 piedi che avevano caratterizzato nel 2010 la sfida della Coppa America tra Oracle e Alinghi avevano raggiunto velocità simili.
Ma la prova della verità è attesa a terra. “Siamo venuti per regatare, il nostro posto è là fuori in acqua. Ma non possiamo accettare che si cambino le regole a ridosso del via della gara” dice Max Sirena, lo skipper di Luna Rossa. La prima prova solitaria ha visto assegnare un punto a Team New Zealand. “Il nostro è un team nato da un progetto commerciale e abbiamo regatato per non deludere i nostri sponsor e sostenitori. Mi auguro che la Giuria assuma la decisione giusta. Regatare o meno, questo non influenza certo il verdetto” dice Dean Barker, lo skipper di Team New Zealand.
Ad attendere l’esito dei ricorsi anche Artemis, il terzo sfidante. Che ha scelto per la sua seconda barca la via dei nuovi timoni introdotti dalle nuove regole. “Se Luna Rossa vincerà la protesta ad Artemis sarà preclusa la possibilità di regatare”, ha detto lo skipper Paul Cayard.
Entourage e appassionati della Coppa America col fiato sospeso per gli eventi extra-regate che stanno condizionando il corso della Louis Vuitton Cup, la selezione degli sfidanti.
Oggi alle 18 ore italiane dovrebbe iniziare la riunione dei cinque componenti della Giuria Internazionale chiamati a pronunciarsi sui ricorsi presentati contro le nuove regole di gara dai due team Luna Rossa e Team New Zealand. Il verdetto, secondo alcune ipotesi, potrebbe esserci – tenuto conto del gioco dei fusi orari – per domani o dopodomani. Il che graverebbe sulle altre prove a calendario: quella di domani Team New Zealand vs Artemis e quella di giovedì Luna Rossa vs Artemis.
Ieri, intanto, si è tenuta la prima regata della storia trentennale della Louis Vuitton Cup con una solo barca. Che per il match race, il duello uno contro uno, è come una bestemmia. I kiwi hanno dato spettacolo, correndo sull’acqua – con un vento tra i 14 e i 19 nodi, mare piatto – a una media incredibile e con punte di velocità supersoniche per la vela: hanno coperto le 16 miglia del percorso in 46’ 27” con un picco di 42,8 nodi. Significa che ogni secondo percorrevano i 22 metri di lunghezza della barca, che ha poi tenuto una media di 20,7 nodi. Nemmeno i due maxi multiscafi linea di 90 piedi che avevano caratterizzato nel 2010 la sfida della Coppa America tra Oracle e Alinghi avevano raggiunto velocità simili.
Ma la prova della verità è attesa a terra. “Siamo venuti per regatare, il nostro posto è là fuori in acqua. Ma non possiamo accettare che si cambino le regole a ridosso del via della gara” dice Max Sirena, lo skipper di Luna Rossa. La prima prova solitaria ha visto assegnare un punto a Team New Zealand. “Il nostro è un team nato da un progetto commerciale e abbiamo regatato per non deludere i nostri sponsor e sostenitori. Mi auguro che la Giuria assuma la decisione giusta. Regatare o meno, questo non influenza certo il verdetto” dice Dean Barker, lo skipper di Team New Zealand.
Ad attendere l’esito dei ricorsi anche Artemis, il terzo sfidante. Che ha scelto per la sua seconda barca la via dei nuovi timoni introdotti dalle nuove regole. “Se Luna Rossa vincerà la protesta ad Artemis sarà preclusa la possibilità di regatare”, ha detto lo skipper Paul Cayard.
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