Il viaggio attorno al mondo di Ferdinando da Magellano nacque, come quasi tutti i viaggi marittimi dell’epoca da necessità commerciali. La scoperta dell’America aprì infatti nuovi orizzonti alla colonizzazione da parte di Spagnoli e Portoghesied in tempi brevi si arrivò a conflitti fra queste due potenze coloniali per la giurisdizione sui nuovi territori.
All’età di dodici anni Magellano, seguendo il fratello, divenne paggio alla corte di re Giovanni II a Lisbona, dove ricevette l’educazione spettante ai giovani nobili dell’epoca. Nel 1505, all’età di 25 anni, fu inviato in India, dove servì il viceré Francisco de Almeida. Dal 1506 partecipò a una spedizione diretta alle Isole delle Spezie. Nel corso di questa spedizione nel 1510 guadagnò la promozione di Capitano, che perse però ben presto per essersi allontanato con la sua nave dalla flottiglia mentre era alla ricerca di nuove terre più ad est. Partecipò alla conquista dello strategico porto di Malacca nell’odierna Malesia, sotto il comando diAlfonso de Albuquerque, tornò poi in patria e nel 1513 partecipò a una spedizione in Marocco, dove combatté nella battaglia di Azamor, riportando una lesione a un ginocchio. Venne successivamente accusato di aver intrattenuto commerci con i musulmani, questa vicenda portò al suo licenziamento con disonore dal servizio per la corona portoghese il 15 maggio del 1514.
Nello stesso periodo Magellano entrò in possesso di una carta geografica che ipotizzava un passaggio verso Oceano Pacifico al Rio de la Plata. Si convinse di aver trovato una via per l’Asia più breve di quella intorno all’Africa. Questo presumeva un passaggio a sud-ovest di collegamento dell’Atlantico con il Pacifico, era un passaggio ritenuto geograficamente probabile ma nessuno ne aveva mai avuto una conferma. Lo scopo strategico della spedizione era proprio quello di cercare una nuova via marittima per le Isole delle Spezie, nell’arcipelago Indonesiano delle Molucche, evitando l’aggiramento dell’Africa, i cui porti occidentali e meridionali erano in mano alPortogallo. Se possibile, si sarebbe dovuto anche provare che leMolucche si trovavano effettivamente a ovest dell’antimeridiano della linea di demarcazione che, secondo i trattati, divideva le zone di influenza e possesso coloniale tra spagnoli e portoghesi. Infatti, il Trattato di Tordesillas concluso il 7 giugno 1494 tra i re di Spagna Fernando edIsabella ed il re Giovanni del Portogallo mise un confine ideale tra questi due imperi. Con tale trattato si stabilì come confine un meridiano terrestre, la raya, che passa a 370 leghe ad ovest delle isole di Capo Verde, colonia portoghese, all’epoca i meridiani e paralleli non erano ancora stati inventati. Una lega erano poco più di sei chilometri, quindi la distanza era di circa 2.000 chilometri. Tale meridiano tagliava grosso modo una fetta di America Latina in corrispondenza di una parte delBrasile, unica colonia portoghese in America Latina.
l’
Magellano partì il 20 settembre del 1519dalla Spagna da San Lucar e il 10 agostodal porto di Siviglia, sotto Carlo V, dopo che re Manuel di Portogallo gli aveva negato le sovvenzioni per il suo progetto, all’onerosa spedizione contribuirono anche numerosi mercanti di Burgos. La flotta era costituita da cinque caracche: laConcepcion, la Victoria, la Sant’Antonio, la Trinidad e la Sant Jago, portate da Cadice a S. Lucar di Siviglia lungo il Guadalquivir; con unequipaggio totale di 237 uomini e una quantità di suppellettili senza precedenti. Furono stivati 21.400 libbre di gallette, 253 botti di vino, 6.000 libbre di maiale, 1.500 libbre di miele, 500 capi di aglio, 3.500 libbre di uva passa, 14.000 candele, farina, riso, fagioli, 984 forme di formaggio e poi strumentazioni come bussole, astrolabi, quadranti e planisferi, oltre a zappe, tenaglie, fiocine, tridenti, asce, tamburi, chitarre e cornamuse destinate ai baschi.
Nel 1520 la spedizione sostò nella baia di San Julian, il malcontento cominciò a serpeggiare tra i marinai anche perché la meta sembrava sempre più lontana e gli uomini non erano a conoscenza dell’itinerario da dover seguire, poiché Magellano lo custodiva ostinatamente per sé.
Un volta ripartiti durante una delle tante perlustrazioni infruttuose la San Jago naufragò, fortunatamente l’equipaggio si salvò. Ma le avversità erano sempre in agguato e l’equipaggio esausto della Sant’Antonio, con le stive ricche di provviste, decise di tornare in Spagna abbandonando negli stenti Magellano e le tre imbarcazioni rimaste che proseguirono il viaggio tra ghiacci e venti vorticosi. Però il 28 novembre del 1520 finalmente riuscirono a raggiungere un’immensa distesa d’acqua, l’Oceano Pacifico, ma il viaggio era ancora molto lungo e gli uomini erano stremati. Sfortunatamente il gran capitano Magellano, venne ucciso a Mactannelle Filippine dal veleno delle frecce del capo indigeno Cilapulapu che si rifiutò di restituirne il corpo ai suoi marinai.
Il comando della spedizione passò quindi a Juan Sebastiàn Elcano che diede alle fiamme la Concepciòn perché rimasta priva di equipaggio, e raggiunse le Molucche l’8 novembre 1521. La Trinidad partì con l’intenzione di riattraversare il Pacifico, sbagliò però la rotta ed arrivò quasi in Alaska, l’equipaggio decise di tornare indietro ma fu distrutta daiPortoghesi. La Victoria, l’unica nave rimasta, salpò dalle Molucche il 21 dicembre 1521, nel gennaio del 1522 raggiunsero l’isola di Timor inIndonesia e il 6 maggio 1522 riuscirono a doppiare il Capo di Buona Speranza, in Sudafrica. La spedizione arrivò alle Isole di Capo Verde il9 luglio 1522 e l’8 settembre dello stesso anno giunse finalmente aSiviglia con 18 sopravvissuti tra cui Juan Sebastiàn Elcano ed il vicentino Antonio Pigafetta la cui relazione del viaggio fu pubblicata nel1525.
Nessun commento:
Posta un commento